Carlo è una persona sensibile e altruista. È felicemente sposato con Francesca e hanno due figli di 35 e 24 anni, Giuseppe ed Angelo, che sono cresciuti in una famiglia unita e serena. «Ai miei figli – racconta – ho sempre cercato di trasmettere il valore del sostegno reciproco. Purtroppo viviamo in una società che sembra quasi spingerci all’egoismo, ma invece bisogna capire che nessuno di noi è un’isola, siamo tutti legati uno all’altro. Oggi ho bisogno di te, domani hai bisogno di me».
Per Carlo, la solidarietà è sempre stata un valore prioritario nella vita, e ogni volta che ha avuto occasione di tendere la mano a chi ne aveva bisogno, non si è mai tirato indietro, non solo per il piacere di rendersi utile, ma anche per la profonda convinzione che ciascuno di noi, nel proprio piccolo e nella propria quotidianità, può contribuire a creare una società migliore. «Oggi – dice – a 56 anni, posso dire che la vita mi ha insegnato che se semini amicizia, raccogli amicizia. Ogni mattina, quando ci svegliamo, se siamo in salute, la prima parola che dovremmo pronunciare è grazie e il primo gesto che dovremmo fare è quello di aiutare chi è meno fortunato».
Una vita all’insegna della solidarietà
Questa consapevolezza lega Carlo a Fondazione Telethon fin dal 2000, quando il suo lavoro di agente presso una filiale di Bnl lo avvicina al mondo della ricerca scientifica. «Bnl – spiega – è sempre stata partner di Telethon ed io, da agente, ho iniziato ad occuparmi della raccolta fondi destinata alla ricerca scientifica. Questo mi ha permesso, non solo di approfondire il tema delle malattie genetiche rare, ma anche di confrontarmi direttamente con persone che ogni giorno si possono curare o possono contare su una terapia grazie a Telethon. Così, ho deciso di impegnarmi in prima persona, diventando volontario e poi coordinatore della provincia di Caserta».
«Il fatto che mio figlio stia partecipando alla ricerca Telethon – racconta Carlo – mi rende orgoglioso, non solo perché Telethon è un’eccellenza, ma anche perché forse, come padre, sono riuscito a ispirarlo e trasmettergli il valore di impegnarsi per gli altri».
Carlo, coordinatore provinciale di Caserta
L’entusiasmo con cui Carlo porta avanti il suo impegno di coordinamento dei gruppi di volontari Telethon, è contagioso, perché crea uno spirito di collaborazione fatta di complicità e festa. «Ogni evento, ogni banchetto, ogni iniziativa che organizziamo per Telethon – racconta Carlo – è un’occasione per stare insieme, come una festa tra amici. Tutta la mia famiglia è coinvolta e sono convinto che per i miei figli, questo impegno, negli anni, sia stato formativo ed educativo».
Suo figlio Angelo, oltre ad essere impegnato in Telethon come volontario, sta concludendo i propri studi universitari in biotecnologie molecolari con una tesi sperimentale che lo ha visto impegnato, come ricercatore, presso l’Istituto Telethon di Pozzuoli, il Tigem.