Olivia è una donna forte, generosa e dal sorriso accogliente che ha messo al centro della propria vita la parola “umanità”.
«Se tutti noi fossimo davvero umani nel senso più profondo del termine, il mondo sarebbe un luogo migliore. Il mio impegno è questo. Dove c’è bisogno di umanità io rispondo “presente”».
È con questa determinazione, questa forza e questo spirito che Olivia, nel 2015, si avvicina a Telethon col desiderio di impegnarsi come volontaria a sostegno della ricerca; una scelta che nel tempo si è rafforzata fino a renderla coordinatrice provinciale Telethon di Roma città. «Ricordo ancora la mia prima iniziativa di piazza. Ci fu una grande partecipazione – racconta Olivia – perché tutti conoscono Telethon, ma quello che mi è rimasto nel cuore sono le persone che si allontanavano. Non si può essere indifferenti davanti alla ricerca e quel distacco da un lato è stato una ferita, ma dall’altro ha rafforzato la mia convinzione e il mio impegno».
Grazie alla consapevolezza di Olivia e di tante persone come lei, è possibile supportare progetti di ricerca sulle malattie genetiche rare, ed è proprio dalle parole di Olivia che emerge il valore del volontariato. «Sono stata più volte in sede a Telethon, ho partecipato alle riunioni, ho visto la dedizione verso le famiglie e i bambini, ho visitato i centri di ricerca e posso dire che davanti ad una tale eccellenza io ringrazio la Fondazione ogni giorno». L’impegno di Olivia è un invito a tutti noi a mettere a disposizione le nostre risorse, grandi o piccole che siano, per fare la differenza.
«Sostengo Telethon – dice Olivia – perché è una luce per tante famiglie che affrontano le sfide quotidiane di una malattia genetica rara. Spesso davanti alle difficoltà ci si sente smarriti, quasi invisibili e tanto soli».
«Ecco, ciò che io negli anni ho potuto vedere è quanto la Fondazione sia un punto di riferimento certo e sicuro per tutti. Con amore, sensibilità ed empatia tutti NOI volontari continueremo a rispondere presenti, eccoci, ci siamo per sostenere Telethon».