Giovanni Girmena è quella che si potrebbe definire una new entry. “In prova”, come dice lui stesso, nel corso degli ultimi due anni, ha ricevuto l’investitura ufficiale per il ruolo di coordinatore della provincia di Siracusa solo nello scorso settembre.
Una grande e bella soddisfazione. Oggi ho 58 anni, sono un ufficiale dell’aeronautica in congedo e ho molto tempo da dedicare al sostegno per la ricerca scientifica». Giovanni non è certo un neofita della solidarietà, Club dei Lions territoriale, impegno nel sociale, è arrivato alla Fondazione attraverso le mani e i cuori di amici speciali: «Conoscevo tutti i precedenti coordinatori territoriali e attraverso il loro operato ho potuto constatare con quanto impegno, costanza ed entusiasmo ci si possa appassionare ad una causa grande e importante come quella di Telethon. Oggi – prosegue Giovanni – sono all’inizio e mi trovo in una fase di costruzione dalle fondamenta, per certi versi, dell’impalcatura di volontariato e di collaborazioni che potranno risultare funzionali a far crescere il coordinamento. Ho organizzato già un primo incontro a livello provinciale, ho chiamato a raccolta le associazioni locali che conosco e che di volta in volta mi hanno offerto il proprio supporto in questi due anni, come la Croce Rossa, l’Anffas e l’Avis, per elaborare il piano di iniziative che ci attendono».
Un ambito in cui Giovanni intende incrementare la presenza di Telethon è quello scolastico: «Sto notando come, per le dinamiche sociali che contraddistinguono il territorio siracusano, il rapporto con gli istituti scolastici possa funzionare molto bene e offrire opportunità di coinvolgimento dei ragazzi e degli insegnanti. Ho svolto un primo sondaggio con alcuni dirigenti e ho già ricevuto il consenso di due scuole ad organizzare momenti di informazione durante i quali presentare agli studenti le finalità dell’azione di Telethon. I ragazzi possono mettere in campo il giusto grado di entusiasmo per comunicare con efficacia, all’interno delle loro famiglie e nella loro cerchia di amicizie, la forza e la responsabilità della Fondazione così da creare il terreno fertile per nuove collaborazioni».
Per Giovanni è l’unione che fa la forza. «Il mio obiettivo è quello di coalizzare le forze positive presenti sul territorio per far sì che l’azione di sostegno a Telethon divenga patrimonio e sforzo comune. Ed è per questo che voglio puntare sempre di più, accanto ai canonici appuntamenti di raccolta fondi, su momenti di sensibilizzazione delle coscienza collettiva». Il territorio è tutto “da seminare”:
«Penso di avere il giusto grado di slancio per fare cose positive, e chi mi sta vicino mi regala ancora più forza».
Gli input giusti stanno arrivando da più parti. Un gruppo di imprenditori locali si è offerto di organizzare una cena di raccolta fondi e il Comune di Noto, bellissima località famosa per il suo barocco, sta pensando di associare il nome di Telethon alla tradizionale infiorata.
«Mi auguro di essere all’altezza di tutto questo perché ci tengo molto», conclude Giovanni che ha interpretato il ruolo del coordinatore in chiave di servizio e di missione. E chi più di un ex esponente dell’aeronautica può desiderate di volare alto?