Da anni Enzo è ufficialmente coordinatore Telethon per la provincia di Udine ma, come lui stesso ci racconta, il suo intervento si estende a tutta la regione «visto che per il momento sono l’unico riferimento sul territorio».
La vita di Enzo Fattori ha gravitato quasi esclusivamente intorno al mondo della Scuola. Usiamo l’iniziale maiuscola perché parliamo di tanti anni di esperienza all’interno di un universo composito e importante. Anche oggi che Enzo dedica gran parte della sua esistenza a sostenere la ricerca scientifica, la scuola è tornata centrale.
Da sei anni Enzo è ufficialmente coordinatore Telethon per la provincia di Udine ma, come lui stesso ci racconta, il suo intervento si estende a tutta la regione «visto che per il momento sono l’unico riferimento sul territorio». Sarà per la tempra da ex sportivo e insegnate di educazione fisica, ma Enzo non ha paura di moltiplicare le forze e l’impegno per quante sono le province del Friuli-Venezia Giulia, e quando capita e quando serve si muove tra il suo territorio e quelli di Trieste, Pordenone e Gorizia. Uno sforzo che è conseguenza della difficoltà di reperire validi candidati sul territorio. «In effetti – specifica – non è facile trovare dei collaboratori disponibili quanto servirebbe. È un impegno che ha bisogno di tempo».
Oltre ad insegnare, Enzo è stato dirigente dell’ufficio scuola provinciale, una posizione che gli ha lasciato in eredità la preziosa conoscenza delle dinamiche interne al settore scolastico e un gran numero di rapporti fortunati su cui può ancora contare per mantenere vivo un canale di dialogo che oggi si traduce in tante attività volte a sensibilizzare gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. «Certo i banchetti sono importantissimi, sono fondamentali le iniziative sportive – spiega Enzo – ma il confronto con i bambini significa costruire una coscienza comune che guardi alla ricerca scientifica contro le malattie genetiche con fiducia e rispetto». Basta citare un episodio emblematico che Enzo ci racconta: «Nel corso dei nostri incontri con gli alunni delle scuole elementari nominiamo dei piccoli ambasciatori della ricerca che si facciano portavoce dell’importanza degli studi che si svolgono nei centri Telethon ma soprattutto che si prendano cura dei loro coetanei meno fortunati. Dopo aver parlato di tutto questo ad una classe di quarta elementare, una bimba si è alzata in piedi singhiozzando e ringraziandoci per quanto noi e la ricerca di Telethon, facciamo per il benessere di tanti altri bambini».
In realtà, non solo la scuola ma anche lo sport ha funzionato da tramite per far sì che Enzo e la Fondazione Telethon si incontrassero. Da molti anni nella sua città il partner storico di Telethon, Bnl, organizza una maratona podistica di 24 ore, e Enzo per molto tempo si è occupato della partecipazione a questa manifestazione degli studenti degli istituti scolastici locali. Una esperienza che ha fatto sì che si dischiudesse davanti a lui la possibilità di impegnarsi molto attivamente per Telethon, «prima come simpatizzante e poi con un incarico formale».
Oggi è la sua ragione di vita, tanto da coinvolgere anche la compagna in questa avventura in qualità di “assistente”. E per propiziare un coinvolgimento ancora più profondo degli studenti in favore della ricerca Enzo sta pensando, come si suol dire, di unire l’utile al dilettevole.
«Mi sembra opportuno che tutti i ragazzi che intervengono volontariamente a sostegno delle iniziative di raccolta fondi per Telethon possano trasformare questo impegno in crediti formativi utili nel proseguimento della carriera scolastica».
Un elemento in più per avvicinare le giovani generazioni alla ricerca, un fattore di interesse che prende le mosse dalla necessità di agire in assoluta chiarezza e trasparenza., «quella stessa chiarezza che convince molte persone che si avvicinano ai nostri banchetti a diventare sostenitori di Telethon. Non esiste leva più importante per promuovere le attività della Fondazione che dimostrare, numeri alla mano, che ogni aiuto offerto arriva dritto nei laboratori dove si implementano le terapie genetiche che possono salvare vite». Dove c’è trasparenza c’è fiducia, e per la ricerca tutto questo può tradursi in un futuro di nuove importanti conquiste. Enzo, di questo, è profondamente convinto.