Insieme alla pensione, a 60 anni, in Claudio nasce la voglia di impegnarsi per Fondazione Telethon, candidandosi come coordinatore provinciale.
Claudio Benvenuti di formule vincenti se ne intende. Ha fatto l’insegnate di chimica per molti anni negli istituti tecnici fino a quando stanco, come dice lui, di fare il dipendete decide di mettersi al timone di una cooperativa che fornisce servizi di formazione. Vive a Ferrara, “Frara” come la chiamano da queste parti, città degli Estensi, al centro di un territorio vasto ma scarsamente abitato che spartisce la propria appartenenza tra Emilia e Romagna. E non si tratta di una banalità da queste parti. Insieme alla pensione, 15 anni fa, a 60 anni, arriva anche l’impegno per Telethon.
«Ho visto un annuncio sul giornale – racconta – in cui la Fondazione cercava dei responsabili provinciali. Risposi all’annuncio, fui convocato a Roma e selezionato. Partì come un esperimento, con un accordo per un periodo di 3 mesi, e sono ancora qui come coordinatore».
Il legame di Claudio con la sua città è molto stretto, tanto che organizza annualmente, proprio presso la sede comunale, una conferenza stampa durante la quale illustra come sono stati utilizzati i fondi raccolti per Telethon. «Abbiamo deciso che in quella sede comunicheremo la notizia dei miei 15 anni con la Fondazione» sottolinea con un certo orgoglio. «Nel 2004, quando ho intrapreso questa avventura, accanto a me c’era anche mia moglie che adesso non c’è più, e devo dire che l’impegno per Telethon è stato fondamentale per affrontare meglio la sua perdita».
Claudio ha creato una rete di responsabili locali per ogni comune della provincia: «Le aree sono circa una ventina, la provincia non è particolarmente urbanizzata. Poi mi avvalgo di un gruppo di volontari che a Ferrara mi segue costantemente. A loro si affiancano i partner con cui collaboro storicamente: l’Avis, che nella mia città è molto attiva, Soroptimist, con il quale ho un ottimo rapporto e poi ovviamente c’è il gruppo Bnl». Tanti banchetti per la raccolta fondi organizzati soprattutto in concomitanza con la maratona, ma anche uno spettacolo annuale che viene allestito in un teatro ferrarese e che raccoglie il consenso soprattutto dei bambini, che poi trascinano anche mamme e papà. «La prima volta – racconta Claudio – abbiamo incentrato tutto il programma dello spettacolo sulle musiche da film western, poi ancora i musical americani o le colonne sonore delle opere di Walt Disney. Il prossimo appuntamento è previsto per novembre 2019 e probabilmente bisseremo con Walt Disney, gradito ai più piccoli ma anche agli adulti».
E poi, da bravo emiliano, non può trascurare la tradizione enogastronomica locale: «Questa è terra di sagre – ci ricorda – e grazie all’iniziativa di un nostro volontario abbiamo pensato ad un pranzo che proponesse, a rotazione, tutti i piatti delle nostre parti offerti dai responsabili delle varie manifestazioni. In questo modo, a fine novembre del 2018, abbiamo messo a tavola più di 400 persone con l’aiuto dell’Istituto Alberghiero Vergani per quello che riguarda la cucina e con il supporto qualificato dell’Associazione Italiana Sommelier per quanto riguarda i vini». Nonostante questo, però, Claudio crede ancora nell’efficacia della presenza capillare dei banchetti nelle piazze: «È la formula che offre più visibilità e maggiori risultati, soprattutto in occasione della maratona. È un momento magico, di grande attenzione verso la ricerca. Non è raro che a dicembre riceva moltissime telefonate di ferraresi, e non, che vogliono sapere luoghi e date delle nostre iniziative».
Telethon oggi colma ogni spazio della vita di Claudio, che trova solo il tempo di fare un po’ di esercizio fisico «per difendermi dagli inevitabili acciacchi dell’età». Una vita spesa per la solidarietà è già un toccasana, per il corpo e per lo spirito, e questo Claudio l’ha imparato bene.